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di Bruno Bigoni, con Elio De Capitani, Carlo Colnaghi, Marina Confalone
(Italia, 1992)
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"Un film sull'odio, come lo definisce l'autore. Due fratelli vivono nella stessa casa con le rispettive famiglie. Uno dei due - dopo tutta una serie di dispetti semiseri reciprochi - si finge morto; e l'altro viene condannato. Una storia - grottesca, paradossale - alla Bunuel, alla Lynch: ma girata in un villone decadente della periferia di Milano, senza tic alla moda, rispettando il carattere, la dizione di questi personaggi di una borghesia corrotta e venduta al soldo, angosciosamente aggrappata al solo concetto del possesso. Storia estrema, ma condotta senza voglia di cadere negli estremi, addolcita dalla fotografia chiaroscura d Luca Bigazzi, quello di Soldini, di Martone e di Segre. Un cinema del paradosso che non perdere di vista la realtà, come in quel romanzo di Peter Handke, Infelicità senza Desideri, che Bigoni cita come referenza di un'epoca senza speranza. La parte finale non è priva di qualche spiegazione di troppo: e la sceneggiatura arzigola un poco. Ma si riprende nelle ultime sequenze, con la TV che organizza (grazie ad uno chèque) il ritrovamento tra i due, sulla falsariga dei programmi tipo "Chi l'ha visto"."
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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